Il disordine mentale regna nella mia testa. Centinia di input visivi si affollano e si riorganizzano ogni giorno, generando coscenza e conoscenza, ma sopratutto caos. Astrarre i concetti da questo magma diventa difficile, dispersivo. Mi perdo tra fogli di schizzi e appunti, materiali digitali sparsi in decine di cartelle su diversi dispositivi. Un blog si propone come soluzione, costringendomi a tenere un diario di bordo e contemporaneamente ad organizzare un archivio unico, sempre online.
A questo si aggiunge il valore della condivisione, la possibilità di rendere fruibile a chiunque l'esperienza rendendola un tramite critico. Sono queste delle ragioni sufficenti? Forse altre verranno alla luce, forse alcune di esse perderanno la ragion d'essere.
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Blog per un portfolio
Un Portfolio è per definizione un elenco dei lavori.
Nel contemporaneo mondo del lavoro è un fondamentale strumento di presentazione, al pari del curriculum, specialmente per le categorie creative, dove l'immagine assume un ruolo imprescindibile dalla propria esperienza.
Ma un portfolio deve essere necessariamente un noioso insieme di prodotti grafici e testuali, o può diventare qualcosa di più? Come può la ricerca personale portata avanti nel corso di un intera vita essere intuita da un elenco simile ad una lista della spesa? Redarre un portfolio può diventare un importante esperienza autoformativa?
Con queste domande mi sono avventurato nella creazione di quello che diventerà il mio biglietto da visita nel mare della complessità della realtà lavorativa.
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